Gemma Galgani, nata a Camigliano, frazione del comune di Capannori, 12 marzo 1878 è stata una mistica italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti.
Scomparsa a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da papa Pio XI e canonizzata da papa Pio XII nel 1940. La sua memoria liturgica è, universalmente, l'11 aprile, giorno della sua morte, sebbene venga ricordata dall'ordine passionista e dall'arcidiocesi di Lucca il 16 maggio.
Rimasta orfana della madre a sette anni, è cresciuta con il padre e i fratelli a Lucca, ha studiato presso le Suore Oblate dello Spirito Santo fino al giorno in cui, a causa di un fallimento, la sua famiglia perse ogni avere e si trasferì in una povera abitazione in via del Biscione (poi diventata via Santa Gemma Galgani). Lì Gemma Galgani affermò di aver ricevuto le stigmate.
Rifiutata dai monasteri della città, venne adottata dalla ricca famiglia Giannini che le offrì vitto e alloggio nella propria casa, per circa quattro anni, in via del Seminario a Lucca.
Lì Gemma visse gli ultimi anni della sua giovane vita, assistita spiritualmente da monsignor Volpi, suo confessore, e dal passionista Germano Ruoppolo, che in seguito scrisse la sua prima biografia.
Affetta da tubercolosi, venne allontanata, per prevenzione, dall'abitazione dei Giannini e condotta in una casa vicina, in via della Rosa, dove morì a 25 anni. Dopo la sua morte cominciò l'edificazione di un monastero di passioniste a Lucca, come ella aveva ardentemente desiderato.
Il monastero dedicato a Santa Gemma Galgani si trova in Via di Tiglio all'esterno delle Mura urbane della città di Lucca. Il monastero ospita la comunità delle Monache Passioniste fondate da San Paolo della Croce nel 1771 ed è il luogo dove è sepolta Santa Gemma.
Dopo la morte della Santa, l'11 aprile del 1903, la congregazione registrò un'estensione sia in Italia che all'estero.
Santa Gemma è sepolta all'intero nel monastero, le sue spoglie riposano sotto l'altare maggiore in un'urna creata dallo scultore Francesco Nagni. All'interno della chiesa, sono visibili opere di Primo Conti la pala d'altare (Cristo che imprime le stigmate a santa Gemma Galgani sorretta dall'angelo della Passione) e i due mosaici (San Paolo della Croce e San Gabriele dell'Addolorata). Alla sinistra dell'altare si nota il gruppo marmoreo della Passione opera di Tommaso Gismondi, stesso autore dei due altorilievi bronzei sulle pareti con i Dolori di Maria.
Nel suo viaggio verso la cattedrale di San Martino, per il suo ingresso nella diocesi di Lucca, anche il nuovo vescovo Paolo Giulietti ha fatto sosta al Santuario di Santa Gemma Galgani, per un breve momento di preghiera e per un omaggio alla santa mistica lucchese.
Il vescovo è arrivato da Capannori, seguito da un corteo di fedeli, per lo più giovani.
Entrato nel santuario è stato accolto dai padri passionisti. È stato letto un brano del Vangelo di Giovanni, sull'incontro di Gesù con i discepoli a Emmaus. E poi il vescovo ha detto alcune brevi parole, rivolgendosi ai giovani, invitando a prendere Santa Gemma come esempio.
"Il papa ha ribadito e ribadisce che voi giovani siete importanti - ha detto il vescovo -. Bisogna fare come Gemma, pensare che Gesù è la persona più importante della vostra vita". Ha poi rivolto una preghiera alla santa, chiedendo "che la gioventù di Lucca non si stanchi e non si perda di coraggio, ma che segua con gioia e insistenza Gesù".
Per dormire vicino al Santuario, visitare e partecipare alle attività religiose del monastero