L'acquedotto del Nottolini è un acquedotto di stile romano situato a Lucca e realizzato dall'ingegnere e artista lucchese Lorenzo Nottolini.
La costruzione dell'Acquedotto fu voluta nel 1822 da Maria Luisa di Borbone con lo scopo di portare l'acqua nel centro della città e cambiò radicalmente la qualità della vita degli abitanti del centro, che, fino a quel momento, utilizzavano l'acqua dei pozzi o chi si poteva permettere un domestico lo mandava a prendere l'acqua direttamente alla fonte.
Le condotte si sviluppano per 3,2 chilometri su una struttura alta circa 12 metri e sostenuta da 460 archi in mattoni e muratura che sostengono, sulla sommità, due canali per le acque (uno per quelle più pure destinate ad usi potabili e uno per le acque usate nelle fontane monumentali del centro).
Oggi l'acquedotto si presenta sostanzialmente integro, tranne l'interruzione resa necessaria nella prima metà del 1900 quando fu costruita l'autostrada A11 Firenze-Mare, per la quale furono rimosse 6 arcate, ma non è più utilizzato per portare l'acqua in centro e la sua attuale salvaguardia è a scopo monumentale.
L'itinerario completo parte dal ben visibile Tempietto-cisterna di San Concordio, in Via Nottolini, subito dietro la stazione ferroviaria di Lucca.
Per chi arriva in auto è possibile parcheggiare gratuitamente lungo la Via Nottolini.
Si percorre (verso sud) il sentiero sterrato che costeggia il maestoso acquedotto e che attraversa come una linea retta la campagna tra i comuni di Lucca e Capannori.
Si incontreranno dei suggestivi ponticelli su piccoli corsi d’acqua e si potrà godere di tante fontane d’acqua purissima lungo tutto il percorso.
Sarà necessario attraversare qualche piccola strada aperta al traffico, l'autostrada A11 Firenze-Mare tramite un piccolo ponte pedonale e la Via di Sottomonte (l'unica ad alto scorrimento). Volendo si può parcheggiare anche lungo questa strada per perccorrere un tratto a piedi più breve.
Dopo circa 3 Km di passeggiata lungo quest'opera di enorme valore storico, si raggiunge, dopo un brevissimo tratto in leggera salita, il Tempietto-cisterna di Guamo, da dove ha origine la prima arcata dell’acquedotto e dove venivano convogliate le acque raccolte dal Monte Pisano.
Si prosegue per circa 300 metri su un piccolo sentiero, sempre sterrato, che costeggia l’acquedotto interrato dove si possono vedere numerosi chiusini di ispezione e poi altri 700 metri, con altri tempietti più piccoli e si giunge alla Serra Vespaiata o Parco delle Parole d'Oro chiamato così per via di un ponticello con una scritta in latino, che una volta era fatta con lettere in ottone. I contadini dell'epoca, scambiandole per oro, le rimossero per ricavarci qualche soldo e da allora sono state ridipinte color oro.
Una volta questa era la meta più gettonata per il giorno della Pasquetta, infatti è un ambiente naturale ideale per fare un pic nic o semplicemente per rilassarsi circondati dal verde della vegetazione e dal fruscio dell'acqua, ma si può anche proseguire la passeggiata addentrandosi nel bosco.
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